lunedì 21 maggio 2018

LE LEGGENDE DEL VECCHIO BLUES – Bessie Smith: un blues per letti vuoti


Il materiale che leggerete di seguito, è stato originariamente pubblicato come appendice al romanzo “Sotterraneo al chiaro di luna” di Gianluigi Valgimigli (Claudio Nanni Editore; luglio 2016).

Insieme alla “Madre del blues” Ma Rainey (colei che impostò, definitivamente, il modello della cantante blues), Bessie Smith fu la più celebre e migliore cantante di blues femminile (corrente inaugurata discograficamente da Mamie Smith nel 1920 con “Crazy Blues”, prima registrazione blues della storia) della sua epoca. A mio parere inferiore alla Rainey (che, personalmente, prediligo per un semplice fatto di maggior genuinità), nel tempo si dimostrò però più influente (anche se, purtroppo, a volte in negativo, dando il via a una vera e propria schiera di imitatrici bianche col vizio di arrochire la voce). Conosciuta come l’“Imperatrice del blues”, nacque a Chattanooga (Tennessee) il 15 aprile 1894, e morì a Clarksdale, nel buon vecchio Mississippi, il 26 settembre 1937, dissanguata causa gravi ferite riportate dopo un tragico incidente automobilistico sulla Route 61. Il suo primo disco – Downhearted Blues” (brano composto da Alberta Hunter e Lovie Austin, quest’ultima, assieme a Lil Armstrong, la maggiore pianista donna di musica jazz e blues dell’epoca) – uscì nel 1923, lo stesso anno del primo di Ma Rainey  “Bad Luck Blues” – {1}, e ottenne un grandissimo successo, arrivando primo in classifica. Negli anni, il successo crebbe a dismisura, e la Smith divenne una vera e propria icona, strarichiesta e strapagata (arrivò ad essere l’artista di colore più pagata in assoluto), apparendo anche al cinema nel corto “St. Louis Blues” (1929). La grande crisi di Wall Street del ‘29, mise un freno alla sua ascesa (d’altronde, non aveva risparmiato neppure altri grandi artisti blues o jazz dell’epoca, come il pioniere del jazz Jelly Roll Morton), e la grande Bessie entrò in un periodo difficile. Tornò a registrare nel 1933 (incidendo storici brani come “Gimme A Pigfoot”), poi fece qualche apparizione in teatro, ma erano ormai lontani i fasti di un tempo, e la Smith cadde preda dell’alcool; morì proprio nel momento in cui la sua carriera stava avendo una piccola risalita. Grandi cantanti donne di musica blues e jazz, come Ella Fitzgerald o Billie Holiday, le devono molto.


NOTE:

{1} La prima registrazione di Ma Rainey fu “Bad Luck Blues”, ma in realtà non fu il primo disco ad essere pubblicato e promosso (come erroneamente si può credere leggendo ciò che ho scritto nella biografia di BessieSmith); il primo disco rilasciato e pubblicizzato fu, secondo il libro “Mother of the Blues: A study of Ma Rainey”, “Moonshine Blues” (probabilmente pubblicato nel 1924).

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