lunedì 21 maggio 2018

LE LEGGENDE DEL VECCHIO COUNTRY – Uncle Dave Macon: il buon vecchio zio Dave e il suo magico banjo


Il buon vecchio “Zio” Macon è una delle più importanti figure di culto della vecchia musica country: grande virtuoso del banjo (conosceva almeno diciannove stili differenti di fingerpicking), lodevole compositore, showman talentuoso in grado di intrattenere e colpire il pubblico, personaggio memorabile (alcuni particolari del suo aspetto, come i denti d’oro, lo rendevano immediatamente riconoscibile), prima grande stella del GrandOle Opry (uno dei più importanti programmi radiofonici statunitensi, il più vecchio ad essere trasmesso ancora oggi dalla WSM di Nashville, in onda ininterrottamente dal 28 novembre 1925; lanciò molte importanti star del country e negli Stati Uniti è una vera e propria istituzione), anticipatore del bluegrass, “nonno” del country (così l’ha definito, giustamente, lo studioso di musica Charles Wolfe) e spassoso commediante che si fece le ossa negli spettacoli vaudeville, la sua produzione è oggi considerata l’anello di congiunzione tra la vecchia musica popolare americana del diciannovesimo secolo, la musica vaudeville e la musica commerciale e di consumo del ventesimo secolo. Una delle figure più durature del primo country, maggiore fonte di ispirazione per molti celebri suonatori di banjo, David Harrison Macon nacque vicino a McMinnville (per l’esattezza a Smartt Station), nel Tennessee, il 7 ottobre 1870. Figlio di un ufficiale confederato (il capitano John Macon), ebbe la fortuna di entrare in contatto sia con la musica campagnola (passando la prima parte della sua vita in una grande fattoria, di cui suo padre era proprietario) che con quella urbana (trasferendosi, all’età di 13 anni, a Nashville, dove la sua famiglia aveva acquistato l’Old Broadway Hotel); grazie a ciò, riuscì a creare, nelle sue composizioni future, un’originale commistione di folk, blues e vaudeville. Nel 1885 cominciò a suonare il banjo (prendendo lezioni da un comico che lavorava in un circo, tale Joel Davidson) e nel 1886, dopo l’assassinio del padre (di cui fu testimone) e conseguente vendita dell’hotel, si trasferì con la famiglia a Readyville, dove la madre divenne gestrice di una locanda di posta; qui, iniziò ad esibirsi pubblicamente per intrattenere gli ospiti. Nel 1900, dopo essersi sposato e aver preso casa a Kittrell l’anno prima, aprì una linea per il trasporto di merci chiamata “The Macon Midway Mule and Mitchell Wagon Transportation Company”; mentre effettuava le sue consegne tra Woodbury e Murfreesboro, guidando un carro condotto da un mulo, dava spettacolo cantando e suonando il banjo. Nel 1920, la lotta impari contro un concorrente che utilizzava automobili per il trasporto della merce, mise fine alla sua attività; questo, fu indubbiamente uno dei motivi che spinsero il nostro a coltivare in maniera più approfondita la sua passione musicale. Cominciò quindi ad esibirsi maggiormente e, dopo essersi fatto notare dalla persona giusta, entrò nel circuito degli spettacoli vaudeville, divenendone un richiesto e affermato intrattenitore. L’esordio in sala di registrazione non sarebbe tardato: nel 1923, le sue esibizioni in giro per il sud-est degli Stati Uniti insieme al violinista folk Sid Harkreader (Gladeville, Tennessee, 26 febbraio 1898 – 19 marzo 1988), arrivarono alle orecchie della Vocalion Records che, l’8 luglio 1924, li volle a New York per incidere del materiale (18 brani in tutto). Tre settimane prima che George D. Hay fondasse lo storico programma di musica country Grand Ole Opry, Macon e Harkreader ne avevano già utilizzato la ventura sede (il RymanAuditorium) per registrare uno spettacolo: ciò li rese le prime ufficiali star della futura trasmissione radiofonica. Dopo aver passato anni di grandi successi e soddisfazioni, arrivando addirittura ad apparire in un film (la commedia “Grand Ole Opry” del 1940), lo zio Dave morì il 22 marzo 1952 all’ospedale di Rutheford County a Murfreesboro, nel suo Tennessee. Fu seppellito al Coleman Cemetery, davanti a oltre cinquemila persone venute a dare l’ultimo saluto al loro “Dixie Dewdrop”; celebri stelle del country come Roy Acuff o Bill Monroe erano presenti al funerale.

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