lunedì 21 maggio 2018

LE LEGGENDE DEL VECCHIO BLUES – Sonny Boy Williamson I: un’armonica così, non si era ancora sentita

Il materiale che leggerete di seguito, è stato originariamente pubblicato come appendice al romanzo “Sotterraneo al chiaro di luna” di Gianluigi Valgimigli (Claudio Nanni Editore; luglio 2016).

Tra i precursori del Chicago Blues, Williamson fu il più grande armonicista blues del suo tempo: con lui l’armonica divenne uno degli strumenti principali del genere, uno dei suoi simboli. Conosciuto con il soprannome di “Padre dell’armonica blues moderna”, il suo rivoluzionario e imitatissimo approccio allo strumento, lo rese un’influenza fondamentale per maestri dell’armonica blues come Sonny Terry e, soprattutto, l’immenso Little Walter (il massimo armonicista blues della storia). Nato come John Lee Williamson nel 1914 a Madison County (nel Tennessee, vicino a Jackson), nel 1934 si stabilì a Chicago, dove venne ucciso il primo giugno del 1948; la sfortuna volle che, rincasando da un’esibizione dal vivo, si trovasse coinvolto in una rapina a mano armata. La sua canzone più celebre, “Good MorningSchool Girl” (incisa nel 1937, durante la sua prima seduta di registrazione al Leland Hotel di Aurora, nell’Illinois), ottenne immediatamente un grandissimo successo, divenendo uno standard blues reinterpretato da molti altri artisti. Tra i bluesman più apprezzati e imitati della sua epoca, Williamson coniò un particolare stile di canto molto imitato, e fu un importante anello di congiunzione tra il blues rurale e quello urbano. Piccola curiosità: Sonny Boy Williamson fu il soprannome che un altro bluesman e armonicista contemporaneo, tale Alex (o Aleck) “Rice” Miller, decise di adottare, molto probabilmente per inseguire il successo dell’originale, sebbene lui sostenesse di averlo impiegato per primo; oggi, per comodità, ci si riferisce a John Lee Williamson come Sonny Boy Williamson I, e a Miller come Sonny Boy Williamson II.

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