lunedì 21 maggio 2018

LE LEGGENDE DEL VECCHIO COUNTRY – Vernon Dalhart: dalla lirica al country

Vernon Dalhart fu uno dei primi importanti interpreti di musica country ad ottenere un grandissimo successo in tutta la nazione, vendendo milioni di dischi. La sua versione di “The Wreck of the Old 97” del 1924, storica ballata di G.B. Grayson e Henry Whitter{1} ispirata al disastro ferroviario del 27 settembre 1903 (avvenuto nei pressi di Stillhouse Trestle, vicino a Danville, in Virginia; un treno postale in ritardo sulla tabella di marcia, conosciuto come Fast Mail, deragliò a causa dell’eccessiva velocità e cadde da un ponte: nell’incidente morirono undici persone e ne rimasero ferite sette), viene spesso ricordata come la prima registrazione della storia della musica country a raggiungere il milione di copie vendute. La facciata B del disco (che in totale avrebbe venduto ben sette milioni di copie, cifra astronomica per i tempi), ospitava un altro brano destinato a fare la storia del genere: il seminale capolavoro “The Prisoner’s Song”, struggente ballata di grande impatto e influenza nella cultura popolare dell’epoca (la melodia del brano apparve anche, in versione per sola armonica, nello splendido corto animato “The Chain Gang” della serie “Mickey Mouse”, 1930, prima apparizione di Pluto). I sopraccitati brani, diventarono immediatamente dei classici del primo country e i relativi testi, che trattavano storie disperate di morte, amore e incidenti, evocando ambientazioni ferroviarie e carcerarie, influenzarono le tematiche tipiche del genere, diventando standard. Il valore storico di “The Prisoner’s Song”, fu riconosciuto dalla critica con l’inserimento nella “Recording Industry Association of America”, come una delle “canzoni del secolo”, e col ricevimento del “Grammy Hall of Fame Award”. Nato come Marion Try Slaughter a Jefferson, in Texas, il 6 aprile 1883 e morto il 14 settembre del ’48 a Bridgeport, nel Connecticut, per un’insufficienza cardiaca, coniò il suo nome d’arte unendo i nominativi di due città del Texas tra le quali portava il bestiame intorno al 1890: Vernon e Dalhart; nel corso della sua carriera, avrebbe pubblicato le sue registrazioni sotto diversi pseudonimi. Il padre Robert, fu ucciso dal cognato, Bob Castleberry, quando lui aveva dieci anni{2}; circa due o tre anni dopo, si trasferì con la famiglia a Dallas, dove cominciò a studiare canto al conservatorio; suonava già da qualche anno l’armonica e lo scacciapensieri. Nel 1901 sposò Sadie Lee Moore-Livingston, dalla quale ebbe un figlio e una figlia; successivamente, nel 1910, si trasferì a New York, dove trovò impiego in un magazzino di pianoforti e cominciò ad esercitare la professione del cantante, apparendo nelle opere di Puccini “Girl of the Golden West” e “Madama Butterfly” (in quest’ultima, nel ruolo del tenente Pinkerton) e nell’opera comica “H.M.S. Pinafore” di Gilbert e Sullivan, nel ruolo di Ralph Rackstraw; per arrotondare, cantava anche ai funerali. Iniziò a registrare nel 1916, dopo essere stato scritturato dalla Edison Records (previa audizione davanti ad Edison stesso) e, fino al 1923, incise oltre quattrocento brani (soprattutto di musica in voga in quel periodo, pop, classica, qualche pezzo da minstrel show, canzoni comiche e altro), fino all’esordio country con “The Wreck of the Old 97” nel 1924, che lo consacrò definitivamente. L’arrivo di artisti di enorme successo come Jimmie Rodgers e la Carter Family, mise un freno alla sua ascesa, rendendo in breve tempo superato il suo modo di interpretare musica country: per questo motivo, non esercitando più particolare appeal sul pubblico, nel corso degli anni venne dimenticato, per venire poi riscoperto a cavallo tra gli anni '60 e '70; a definitiva conferma di ciò, nel 1981 venne inserito nella “Country Music Hall of Fame”. Se prendiamo in esame le origini e l’impostazione da cantante d’opera di Dalhart, nonché il timbro vocale più adatto alla musica classica che alle asprezze del folk e del country, si potrebbe tranquillamente asserire che, il suo avvicinamento alla musica country, non sia stato del tutto spontaneo, ma fosse nato piuttosto dalla presa di coscienza dei cambiamenti del mercato discografico (che, d’altronde, aveva sempre osservato molto attentamente), oppure, dalla più semplice esigenza di registrare materiale che i suoi colleghi “pop” ancora non avevano considerato, snobbandolo come “musica da campagnoli”; opportunista o meno, la sua importanza per il genere è indubbia, così come la sua qualità di interprete.         


NOTE:

{1} Henry Whitter, chitarrista e armonicista, incise il brano durante la sua prima seduta di registrazione, insieme ad altre otto canzoni; questa versione, fu rilasciata dalla Okeh nel gennaio del 1924, ottenendo un discreto successo. Whitter, pioniere del country, ha spesso sostenuto di essere stato lui, in realtà, il “primo vero e proprio musicista country a incidere un disco”: era solito dire, infatti, di aver registrato per la Okeh qualche mese prima di Fiddlin’ John Carson, nel marzo del 1923. Non si hanno prove ufficiali a sostegno di questa tesi: l’unica cosa certa è che Whitter registrò per la Okeh dal dicembre del 1923 fino al 1926. Nato vicino a Fries, nella contea di Grayson (Virginia), il 6 aprile 1892, fu fin da piccolo un grande appassionato di musica e crebbe ascoltando i cilindri di cera di Cal Stewart (pioniere del vaudeville e inventore del personaggio comico “Uncle Josh”); imparò in fretta a suonare la chitarra e, successivamente, l’armonica, il violino, il banjo e il pianoforte. Oggi viene ricordato soprattutto per le sue incisioni in coppia col violinista folk cieco G.B. Grayson, effettuate tra il ’27 e il ’30, e per essere stato uno dei primi musicisti folk a suonare la chitarra e l’armonica contemporaneamente, influenzando molti artisti dopo venuti, come il Maestro del folk Woody Guthrie, che si ispirò alla sua “Lonesome Road Blues” (incisa durante la prima seduta e rilasciata nel 1924) per la creazione del brano “Blowin’ Down This Road” (conosciuto anche come “I Ain’t Gonna Be Treated This Way” e facente parte delle storiche “Dust Bowl Ballads”, rilasciate su disco nel 1940). Morì il 17 novembre del 1941 a Morganton, in North Carolina, per colpa del diabete. Un’altra versione di “The Wreck of the Old 97” incisa nel 1924, è quella del tenore cieco Ernest Thompson (nato a Winston-Salem, contea di Forsythe, North Carolina, nel 1892; morto nel 1961); polistrumentista, ma soprattutto chitarrista, incise il brano durante la sua prima seduta di registrazione, la quale produsse anche la sua canzone più celebre: “Are You From Dixie?”.

{2} Secondo alcune fonti, fu il nonno, allevatore e membro del Ku Klux Klan, ad essere accoltellato.

Nessun commento:

Posta un commento